A spasso per il rione tra antichi mestieri

di Ferruccio Comar

Siamo tutti proiettati verso il futuro, ma qualche volta per riposarci un po’ è di aiuto volgere uno sguardo al passato: oggi lo troveremo percorrendo le strade del rione com’erano circa 80 anni or sono. Ecco, ci troviamo all’angolo di via Revoltella con via Bartoletti. Il primo edificio sulla destra a scendere è il civico n. 10 e questo c’era già allora con la botteguccia del “Caligherà” suor Saraceno nel microfono prima del portone d’ingresso.
Quello che non esisteva è tutto il resto di edifici che scendono verso l’incrocio con la via Settefontane. Ma cosa c’era al loro posto?
Subito dopo il suddetto civico 10, c’era una piccola costruzione color rosso (sbiadito) con un unico vano ed era occupata dal “strazariol”. Nobile professione che pagando qualche lira al kg acquistava vetro, stracci, ferro, latta, attrezzi, mobili vecchi.
Scendendo ecco l’officina meccanica dei fratelli Zerial con un grande cancello in ferro, che portava ad un ampio cortile, sul quale in fondo si affacciava un edificio abitativo a due piani, munito di una scala esterna in pietra ed un ballatoio dove appunto abitava la famiglia Zerial.
Seguiva poi uno sbuffo di glicini che copriva una terrazza con un portoncino in ferro che dava accesso alla villa del dottor Slavich, che con il suo parco arrivava fino all’abside della chiesa di San Vincenzo in via Ananian, dove c’era l’altro ingresso al parco.
Subito dopo c’era un fondo con una grande baracca nera: era il regno del sior Carleto “el carboner”.
Carletto, meridionale, venuto a Trieste negli anni 20, vendeva legna, carbone e “spize” (legnetti dolci per accendere il fuoco). Sempre nero di polvere di carbone ed aiutato dalla moglie — un po’ meno nera — vendeva “calore” e simpatia!
Dopo il suo fondo “nero” ce n’era un altro (ambedue protetti da un muro di circa due metri e mezzo lungo il marciapiede a scendere), dedicato a deposito di materiali di costruzione e che confinava in fondo con il muro del campetto, che esisteva già allora – e da tempo – ma che si presentava in modo molto diverso da oggi. Di ciò tuttavia parleremo nel corso di una prossima passeggiata.
Dopo questo deposito c’era già allora l’edificio che si trova proprio di fronte alla farmacia (in via delle Sette Fontane 44).
Alla prossima!