La stanza del figlio: LA VITA È COME UN VIAGGIO IN TRENO

Dal 19 al 21 luglio nove ragazzi, tra i più giovani del coro, hanno fatto un breve soggiorno a Treppo carnico ospiti della famiglia Radeticchio.
Sono stati tre giorni molto intensi nella bellissima cornice delle Alpi carniche: tre giorni di condivisione, di relax, di camminate, dedicate allo stare insieme scoprendosi a vicenda.
Per molti di loro era la prima esperienza fuori casa: hanno cucinato, hanno imparato a gestirsi da soli superando i momenti più impegnativi grazie alla forza che si donavano a vicenda.
Ma più di mille parole, vale la testimonianza di una di loro, Sabrina, 14 anni, che a novembre riceverà la Cresima. Ha voluto scrivere una sua riflessione appena ritornata a casa. Ha paragonato questa gita ad un viaggio, con le sue fermate: ad ogni fermata corrisponde un luogo, un ricordo, una sensazione.
Buona lettura!

La vita è come un viaggio in treno con le sue stazioni, i suoi cambi, i binari, i suoi incidenti.
Quando nasciamo saliamo su questo treno e ci troviamo con i nostri genitori credendo sempre che viaggeranno al nostro fianco, ma in qualche stazione loro scenderanno lasciandoci viaggiare da soli.
Allo stesso modo sul nostro treno saliranno altre persone significative: i nostri fratelli, amici, migliori amici e forse anche l’amore.
Molti scenderanno e lasceranno un vuoto permanente… altri invece passeranno inosservati.
Questo viaggio è stato ricco di gioie, dispiaceri, fantasie, attese e saluti.
La riuscita di questo viaggio è data dal riuscire ad avere una buona relazione con tutti dando il meglio di noi stessi.
Il grande mistero è che non sappiamo in quale stazione scenderemo: per questo dobbiamo vivere nel migliore dei modi, amare, perdonare e offrire il meglio di noi; così quando arriverà il momento di scendere lasceremo dei bei ricordi agli altri passeggeri. Questo viaggio segue un cammino che non si dirige verso un luogo reale, ma si trasforma in un’avventura dello spirito: un essere che va alla continua ricerca del sé attraverso gli altri in una dimensione che sfugge al razionale.
La prima tappa del viaggio è stata quella di scoprire le Emozioni: ogni persona vive le proprie emozioni a suo modo (gioia, paura, tristezza, rabbia, disgusto e sorpresa).
La seconda significativa tappa del viaggio si è concentrata sulla gestione dei conflitti. Soltanto comprendendo le cause del perché si litiga ci si può riconciliare con gli altri. Seduti tra i boschi abbiamo aperto i nostri cuori e abbiamo parlato delle nostre esperienze di litigio.
La terza e ultima tappa significativa, che mi ha fatto riflettere, aveva come tema l’Empatia, il saper condividere nel proprio cuore le emozioni di chi abbiamo di fronte.
Da questo viaggio porto con me l’amicizia e la familiarità con persone incontrate in questo cammino corale e comunitario.
Loro mi hanno consentito di entrare dentro la loro anima, ricevendone emozioni e suggestioni dalle quali mi allontano, ma con un grande arricchimento interiore.
Con voi ho trascorso tre giorni meravigliosi e spero di riviverne ancora. Detto questo, vi voglio molto bene.

Sabrina Schillani