L’Indulgenza Giubilare – lettera del Vescovo Enrico

L’Indulgenza Giubilare – lettera del Vescovo Enrico

LE CHIESE GIUBILARI NELLA NOSTRA DIOCESI

  • La Cattedrale di San Giusto Martire
  • Il Tempio Nazionale di Maria, Madre e Regina – Santuario di Monte Grisa
  • Il Santuario Beata Vergine Assunta di Monrupino – Repentabor
  • Il Santuario S. Maria Assunta – Muggia Vecchia

 

 

 

LETTERA DEL VESCOVO ENRICO SULL’INDULGENZA GIUBILARE

Cari fedeli della Diocesi di Trieste

In vista del Giubileo voglio sintetizzare alcune disposizioni che vi prego di tener presente per vivere al meglio il Giubileo e aiutare tutti a non sciupare questa Grazia che ci viene offerta. Fatevi promotori che il messaggio di misericordia arrivi a tutti e tutti possano lasciarsi toccare il cuore e vivere bene il tempo del Giubileo.

Come Pellegrini di speranza siamo chiamati a vivere bene il Giubileo e a rinnovare il nostro incontro con la misericordia di Dio che ci spalanca ad un futuro più luminoso. Aiutiamoci a raccogliere la sfida di scegliere di usare il tempo, di trovare spazi di silenzio, di metterci in cammino per un vero Giubileo. Il segno del Pellegrinaggio, la dimensione penitenziale e il sacramento della Riconciliazione, il segno delle opere di misericordia (corporale e spirituale) siano riscoperti.

In questa prospettiva si colloca anche l’indulgenza, che mi piace pensarla come una forma specifica dell’infinita misericordia di Dio che ci viene incontro. Le categorie usate dal catechismo per spiegare le indulgenze possono risultare distanti dal nostro linguaggio corrente. Proveremo a tradurle perché nessuno possa sentirsi estraneo a questa offerta di amore che si rinnova anche nel nostro tempo (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica 1471-1479). 

“I fedeli, pellegrini di speranza, potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare concessa dal Santo Padre se intraprenderanno un pio pellegrinaggio:

verso qualsiasi luogo sacro giubilare: ivi partecipando devotamente alla Santa Messa; ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri); alla Via Crucis; al Rosario mariano; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti, come è stabilito nel rito della Penitenza;

“Altresì, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede e invocazioni a Maria, Madre di Dio, affinché in questo Anno Santo tutti ‘potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli’ ” (Spes non confundit, 24)”.

Le Norme della Penitenzieria stabiliscono anche altre modalità per conseguire l’indulgenza:

– “Inoltre, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, con animo devoto, parteciperanno alle Missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto, secondo la mente del Santo Padre”.

– L’indulgenza plenaria la si può ricevere una sola volta al giorno. Tuttavia si stabiliscono le modalità per applicare l’indulgenza ai defunti che è un atto di carità: “l’indulgenza giubilare, in forza della preghiera, è destinata in modo particolare a quanti ci hanno preceduto, perché ottengano piena misericordia” (Spes non confundit, 22). Si chiede di partecipare nello stesso giorno a due S. Messe accostandosi legittimamente per due volte alla S. Comunione. 

– “Ma, in modo più peculiare, proprio ‘nell’Anno Giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio’ (Spes non confundit, 10): l’Indulgenza viene pertanto annessa anche alle opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa”. Si suggerisce di vivere frequentemente le opere di misericordia corporale e spirituale. 

– “Allo stesso modo i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili… ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro (cfr. Mt 25, 34-36) e ottemperando alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera. I fedeli, senza dubbio, potranno ripetere tali visite nel corso dell’Anno Santo, acquisendo in ciascuna di esse l’Indulgenza plenaria, anche quotidianamente”.

– “L’Indulgenza plenaria giubilare potrà essere conseguita anche mediante iniziative che attuino in modo concreto e generoso lo spirito penitenziale che è come l’anima del Giubileo, riscoprendo in particolare il valore penitenziale del venerdì: astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando l’astinenza secondo le norme generali della Chiesa e le specificazioni dei Vescovi), nonché devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti dai vari Paesi ‘che abbandonano la loro terra alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per le loro famiglie’ (Spes non confundit, 13); dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno”.

 

+ Enrico, vescovo

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