Il 21 novembre il voto cittadino della Madonna della Salute

Il 21 novembre il voto cittadino della Madonna della Salute

Venerdì 21 novembre, festa della Presentazione della B.V. Maria al Tempio, la chiesa tergestina celebra la Madonna della Salute, voto cittadino risalente a metà del ‘800. Per questo il santuario di Santa Maria Maggiore sarà aperto tutto il giorno per il pellegrinaggio dei fedeli.

Durante tutta la giornata saranno celebrate diverse sante Messe: 6.30 – 7.00 – 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00 (solenne concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo mons. Enrico Trevisi) – 12.00 – 16.00 (per i fedeli di lingua slovena)  – 17.00 – 18.00 – 19.00 (con la benedizione finale della città di Trieste con il quadro della Madonna della Salute).

Alle 15.00 momento dedicato ai bambini: il vescovo Enrico guiderà la preghiera a loro dedicata.

 

 

Il culto della Madonna della Salute

 

Il culto della madonna della Salute è particolarmente sentito a Trieste a partire dal 1849, quando la città era soggetta al dominio austro-ungarico, e si ebbe un’epidemia di colera dilagata in tutto il Nord Italia, che cessò di mietere le sue vittime per intercessione della Beata Vergine Maria. Il fatto fu preceduto da un evento “miracoloso”, consistente nel sanguinamento di un busto marmoreo raffigurante la Vergine Maria, detto “Madonna del fior”, oggi collocato nella cappellina posta in prossimità della sede dell’INAIL nell’edificio di Via del Teatro Romano. Il busto marmoreo è stato rinvenuto da Ferdinando Patarga, detto “Fior”, che pensò di posizionarla in prossimità del campo di bocce di cui era il proprietario; un giocatore di bocce, per qualche ignoto motivo, scagliò violentemente una boccia contro l’immagine, che di conseguenza iniziò “a sanguinare”! Il segno di questo “urto” con conseguente “sanguinamento” è tuttora percettibile. Patarga si pentì del suo gesto, di cui colse tutta la portata a seguito della straordinaria conseguenza.
Il 15 ottobre 1849 la statua fu portata in processione solenne lungo le vie di Trieste per chiedere la cessazione del morbo del colera.

Da “Il Domenicale di san Giusto” del 18 novembre 2024