Cari fratelli e sorelle!
Unisco la mia voce a quella dei Vescovi del Myanmar, che la scorsa settimana hanno lanciato un appello richiamando all’attenzione del mondo intero l’esperienza straziante di migliaia di persone che in quel Paese sono sfollate e stanno morendo di fame: «Noi supplichiamo con tutta la gentilezza di permettere corridoi umanitari» e che «chiese, pagode, monasteri, moschee, templi, come pure scuole e ospedali» siano rispettati come luoghi neutrali di rifugio. Che il Cuore di Cristo tocchi i cuori di tutti portando pace nel Myanmar!
Oggi si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, promossa dalle Nazioni Unite, sul tema “Insieme possiamo fare la differenza”. Apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza! E così, tutti insieme, faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia.
Rivolgo un cordiale benvenuto a tutti voi, provenienti da Roma, dall’Italia e da altri Paesi. Vedo peruviani, polacchi… e altri Paesi lì… In particolare, saluto l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani; la delegazione di madri insegnanti nelle scuole italiane; i giovani del Centro Padre Nostro di Palermo, fondato dal Beato don Puglisi; i ragazzi di Tremignon e Vaccarino, e i fedeli di Niscemi, Bari, Anzio e Villa di Briano.
A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
(Dopo Angelus,
piazza San Pietro
domenica 20 giugno)